Due paletti imprescindibili: candidato sindaco dichiaratamente di centrodestra, e lista elettorale con il simbolo di Fratelli d’Italia. Sono gli unici due punti sui quali Edmondo Cirielli, deputato e Questore della Camera dei deputati, già presidente della provincia di Salerno, sembra non ammettere deroghe per le prossime amministrative a Salerno.

Se ne sta occupando il nostro vice presidente Gherardo Marenghi, che da salernitano conosce bene la situazione ovviamente: ci rimettiamo quindi alle sue valutazioni”, dice. “Lo abbiamo ribadito in tutte le sedi: Fratelli d’Italia andrà con il suo simbolo. E siamo pronti anche a sostenere eventuali candidati civici, purché si dichiarino di centrodestra. Siamo aperti anche al sostegno di persone di centrosinistra. Ma sulla presenza in coalizione del simbolo di Fratelli d’Italia, non ci sono dubbi: è questo il nostro perimetro”.

E se il candidato sindaco toccasse a voi?

Abbiamo proposto il nome di Gennaro Esposito, commercialista, che alle politiche ha già quasi battuto De Luca in città e lo ha battuto nel collegio, dimostrando una grande forza elettorale. Ma se l’indicazione dovesse spettare agli alleati, non abbiamo preclusioni: abbiamo sentito i nomi di Lello Ciccone e Dante Santoro, ottimi candidati. Siamo aperti al confronto”.

Anche per eventuali candidature civiche?

Se tutti i partiti di centrodestra dovessero decidere di sostenere candidati civici di centrodestra, lo faremo. Abbiamo sentito anche i nomi di Antonio Cammarota e Michele Sarno: vanno bene tutti, purché il progetto sia chiaramente di centrodestra e Fratelli d’Italia corra col suo simbolo”.

Non c’è il rischio che alla fine si siano troppi candidati di centrodestra?

Non possiamo impedire a rappresentanti civici di candidarsi: ovviamente auspichiamo che Forza Italia e Lega facciano scelte condivise, non cerchiamo di mettere bandierine ad ogni costo. Anzi, siamo pronti a fare un passo indietro nell’interesse della coalizione e per l’unità del centrodestra”.

Come vede, da osservatore, la situazione nell’attuale maggioranza che sostiene il sindaco Napoli? Si parla di un fronte a sinistra alternativo al deluchismo.

Le maggioranze di De Luca non sono mai state omogenee al centrosinistra, ma si sono sempre coagulate dapprima intorno alla figura carismatica di Vincenzo De Luca, e di questo bisogna dargliene atto; poi si sono fondate su un blocco di potere intorno al quale si è costruito e radicato quello che oggi chiamiamo deluchismo. Questo blocco non ha un cemento ideologico: per questo si sta sfaldando e stanno emergendo contraddizioni interne. Non so se sarà possibile stringere accordi con persone che vengono fuori da questo sistema: possiamo farlo su un nome di centrodestra e su un progetto programmatico”.

Sta dicendo nessuna intesa con transfughi e fuoriusciti?

Non vogliamo commettere gli stessi errori che oggi rimproveriamo al deluchismo: non vogliamo creare un nuovo sistema di potere, ma una coalizione politica di centrodestra, in cui c’è spazio anche per i civici e per i transfughi, come li chiama lei. Con quanti cioè hanno rotto con De Luca e con questa amministrazione. Ma deve essere chiaro che sposano un progetto di centrodestra. Se del resto hanno sbagliato a schierarsi con De Luca e ne hanno preso atto, ci fa piacere: ma certo non possono poi essere loro ad indicare la strada a noi”.

Veniamo a idee e programmi: da dove partirà il centrodestra e in particolare Fratelli d’Italia?

L’aspetto centrale sarà la risorsa mare: Salerno doveva decollare grazie al mare, ma i depuratori che io ho finanziato, da presidente della Provincia, nove anni fa, sono ancora fermi al palo. Ci ritroviamo così una depurazione da terzo mondo. Altro fronte è l’aeroporto: sei anni fa coinvolsi la Regione, all’epoca governata da Stefano Caldoro: da allora non si è fatto nulla, sia in Regione che in Provincia. Sono i due temi centrali sui quali si dovrà fondare il rilancio dell’economia salernitana. Poi il collegamento della metropolitana con l’Università, Fuorni e l’aeroporto. Si continua a puntare solo su nuove costruzioni edili: ottima cosa, se vi fosse una strategia di sviluppo economico. Ma non c’è nulla: e migliaia di giovani continuano ad emigrare, segno evidente di un fallimento e di una città ormai senza futuro”.

(Articolo pubblicato su il Quotidiano del Sud dell’11 dicembre 2020)

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