Sui temi della sanità è stata in prima linea in questa consiliatura che sta per chiudersi. Ancor di più lo è stata – lei, medico spesso impegnata in “zone rosse” – quando è scoppiata la pandemia. Paky (al secolo Pasqualina) Memoli, tenta la riconferma in consiglio comunale nella lista Campania libera, che sostiene il sindaco uscente Enzo Napoli.
Di nuovo in pista: quali le ragioni?
“C’è una sola ragione in particolare: credo che la politica sia uno strumento per realizzare progetti. Inizialmente avevo pensato di abbandonare per una questione di tempo: poi ho detto a me stessa che ci sono ancora tante cose da fare in questa città. E ritengo di poter dare ancora tanto soprattutto per la sanità: ci sono tante piccole cose da risolvere, e chi meglio di me può dare una mano, lavorando da 32 anni nel settore, sempre in prima linea, anche in zone rosse”.
Come si presenterebbe ad un potenziale elettore che non sa nulla di lei?
“Sono una persona che ragiona con la propria testa che fa le cose per il bene della città. Non ho interessi personali da porre in primis, ma solo quello per la città. Ma penso che di me debba parlare soprattutto chi mi conosce, chi ha contezza della mia operatività e disponibilità nei confronti dei cittadini. Sono gli altri che devono valutare la mia integrità morale e la mia etica”.
Ha detto che ha deciso di continuare perché ci sono ancora tante cose da fare: proviamo ad elencarne qualcuna.
“Penso innanzitutto allo sport, ho ricevuto sollecitazioni da tante persone. Abbiamo tanti campetti che devono essere risistemati per dare la possibilità ai ragazzi di svolgere attività sportiva. Nel lavoro che faccio vedo ogni giorno tanti pazienti bambini, obesi, che non praticano sport. Se incentiviamo anche strutture pubbliche per l’attività fisica, potremmo davvero fare tanto per la salute di questi bambini, contrastando l’obesità in età pediatrica. E poi anche io ho un sogno nel cassetto da realizzare: non so se riuscirò nel mio intento ma voglio provarci”.
Sveliamolo, questo sogno nel cassetto.
“Mi piacerebbe costruire nella nostra Salerno un acquario: c’è a Genova, non vedo perché non lo avere avere una città di mare come Salerno”.
Una città di mare, Salerno, che però il rapporto col mare deve recuperarlo…
“Si, va recuperato sicuramente. Abbiamo iniziato a fare qualcosa sulle spiagge, con il ripascimento, ma c’è ancora tanto da lavorare. Con altri colleghi, ed in particolare con Antonio Carbonaro, abbiamo lavorato in questa consiliatura riuscendo a far installare le docce sulle spiagge pubbliche. Lo ritengo un risultato importante: non tutti si possono permettere di pagare un tesserino negli stabilimenti balneari. Era importante allora dare la possibilità a queste persone di avere un servizio anche sulle spiagge pubbliche. Sembrerà una stupidaggine, ma sono dell’avviso che si debba sempre partire dalle piccole cose. Nella mia vita e dalla mia esperienza ho capito che i grandi muri si costruiscono con una pietra al giorno”.
Un consiglio telegrafico che darebbe ad un elettore per convincerlo.
“Gli consiglierei semplicemente di votare con intelligenza. Ci sono tantissimi candidati, per cui avremo, purtroppo, una dispersione di voti incredibile: siamo più di mille candidati al Consiglio comunale. Consiglio quindi di votare con cognizione, puntando soprattutto su persone che hanno un’etica e una moralità, che veramente si candidano per il bene della città. Non è uno slogan o una frase fatta: tutti dicono di voler bene a questa città, ma il bene si deve anche dimostrare. Non si può fermare alle chiacchiere. Dobbiamo fare fatti, partendo proprio dai temi della sanità”.

(Articolo pubblicato su Il Quotidiano del Sud del 10 settembre 2021 )

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