È stato per decenni ai vertici dell’Ascom salernitana e in Camera di Commercio anche come membro di giunta: le tematiche economiche ed occupazionali della città; quindi, le conosce e le ha vissute per bene.
Oggi, lontano dal mondo dell’associazionismo ma non del commercio, di cui è uno dei rappresentanti “storici”, e della cittadinanza attiva, tiene a rammentare le tante battaglie di decenni fa, che nel tempo hanno dimostrato la loro fondatezza.
Adolfo Gravagnuolo: Salerno di qui a qualche settimana sarà chiamata a scegliere il futuro sindaco tra nove candidati: Cosa legge dietro questo dato?
“Nove candidati a sindaco possono sembrare un successo della democrazia, ed in parte. Ma in parte dimostrano anche un malessere verso l’amministrazione di questa città”.
Del resto, i candidati d’area, da una parte e dall’altra, sono più di uno e la stessa amministrazione uscente si è spaccata. Segno che il malessere c’è anche tra i rappresentanti politici…
“Ritengo che si sono determinati ampi spazi sia per colpa del Covid, che ha fatto emergere nuove problematiche e nuove esigenze; sia anche per colpa di una trascuratezza verso alcuni problemi della città. Basti pensare alla pulizia della città. Per questo, da più parti, si è ritenuto di voler dare un contributo. Ma probabilmente ciò ha soltanto frantumato entrambe le posizioni, sia nel centrosinistra che nel centrodestra. Ripeto: una frantumazione frutto di democrazia, ma soltanto fino a un certo punto”.
Superiamolo, questo punto: pregi e difetti dell’amministrazione uscente.
“I principali pregi sono legati sicuramente al sindaco, Vincenzo Napoli: una persona perbene, che non ha avuto, lungo il corso del suo sindacato, mai un esposto o denunce eclatanti. Una persona onesta e non mi sorprende: ha una lunga esperienza politica, viene da lontano, dalla parte sanissima del Partito socialista italiano. Di lui, quindi, non si può che parlar bene anche sotto il profilo morale, dell’educazione e dell’impegno”.
Tutto ciò premesso…
“Probabilmente doveva dare una dimostrazione di maggiore forza, così come l’aveva data, prima di lui, Vincenzo De Luca”.
Solo di forza o anche di autonomia?
“Tutte e due le cose”
Come valuta le varie alternative che oggi si presentano all’attuale amministrazione in carica?
“Vedo molti nomi di persone per bene. Non conosco la candidata Elisabetta Barone ma mi sembra che, alla base della sua coalizione ci sia alla base un progetto. Lo ritengo però troppo schiacciato sul culturale”.
Veniamo ad un altro tema caldo: il rilancio economico della città Cosa è stato fatto a suo avviso in questi anni e cosa si può fare, partendo anche dall’esperienza del Covid che ha dimostrato punti di forza e debolezza dell’attuale assetto commerciale.
“L’assessore Loffredo è stato estremamente presente e il suo aiuto ai pubblici esercizi, intendo in particolare bar e ristoranti, è sotto gli occhi di tutti. Andavano indubbiamente aiutati sull’occupazione di suolo pubblico, perché in questo modo hanno potuto in parte recuperare tutti i danni del Covid e la pesante incidenza sui fatturati. Chiaramente però auspico anche un ritorno di nuovo alle regole”.
Emergenza Covid a parte, cosa è stato fatto per rilanciare l’economia della città?
“Nulla. Al di là di quanto ho detto, nulla. È venuto meno completamente il programma turistico legato a Luci d’artista e quindi abbiamo registrato fatturati nettamente inferiori, fortissimamente in calo, soprattutto per clientela proveniente dall’esterno della città, anche dalla provincia. Si spera che i posti auto nel sotto piazza del Crescent, che dovrebbero essere aperti per fine ottobre, possano dare un respiro al commercio proveniente soprattutto dalla provincia, perché finalmente si potrà parcheggiare più agevolmente si potrà fare una passeggiata”.
E negli altri quartieri cittadini? Sempre tutto schiacciato sul centro?
“Nella zona orientale i parcheggi sono di un livello non decente, ma sufficiente”.
Cosa significa?
“Anche lì bisognerebbe intervenire: è stata realizzata qualcosa nelle aree prospicienti le uscite delle tangenziali, ma sono lontane dal cuore di Pastena e di Mercatello”
Idee e proposte per rilanciare il commercio in città.
“Io ho ormai una certa età, sono abbastanza schiacciato più sul passato che sul futuro. Ma sono chiari i risultati di una politica schiacciata sui centri commerciali e sulla grande distribuzione: risultati, al momento, fallimentari. Questo non ha dato respiro ai negozi di vicinato e alla media distribuzione. Inoltre, non è stata regolamentata la posizione di Amazon e di coloro i quali vendono telematicamente: se non si interviene, avremo sempre un solo signore che, con i soldi di tutti i commercianti, se ne va a zonzo per lo spazio”.
Chiaro il riferimento a Richard Branson, il magnate britannico fondatore dell’impero Virgin, in gita per lo spazio qualche mese fa a bordo della navicella spaziale Unity 22.
(Articolo pubblicato su Il Quotidiano del Sud del 9 settembre 2021)